domenica 4 marzo 2012

Stige Ø

It's been a while since I last wrote in these pages, there are many things to do here and time is short. Then I will only write a few lines, letting the pictures speak for me. Yesterday I visited a fantastic place, very close to the city of Odense completely surrounded by nature, I leave you to the photos.

[E' passato del tempo dall'ultima volta che ho scritto su queste pagine, le cose da fare qui sono moltissime e il tempo scarseggia. Scriverò quindi solamente poche righe, lasciando che le immagini parlino al posto mio. Ieri ho visitato un posto fantastico, molto vicino alla città di Odense ma completamente immerso nella natura, vi lascio alle foto.]

















giovedì 26 gennaio 2012

Partenza


Ed alla fine eccomi qua, a Copenaghen, all'inizio di una nuova avventura!

Per i prossimi 5 mesi studierò in Danimarca, a Odense, città natale di Hans Christian Andersen, autore di fiabe che in Danimarca è considerato praticamente l'eroe nazionale! Dovendo atterrare nella capitale danese ho deciso di fermarmi per un paio di giorni per addentrarmi nella cultura di questo popolo. Quale posto migliore per iniziare considerando che a Copenaghen abita quasi un terzo dell'intera popolazione della Danimarca?


L'arrivo in ostello ieri è stato un po' difficile, ma c'è stato poi il modo di rilassarsi nella sala comune su un divano di cuscinoni enorme, sovrastato da un cielo di lampadari a palla, ascoltando canzoni dei Pink Floyd trasmesse dalle casse dell'ostello fino a notte. Era necessario riposare in previsione della lunga camminata alla scoperta di Copenaghen prevista per il giorno successivo.


Il fido contapassi ha segnato durante l'odierna passeggiata di 5 ore tra lunghissimi viali pedonali, piazze, monumenti e biciclette oltre 55000 passi, per un totale di quasi 21 km. Copenaghen è una città fantastica, in questo posto l'uomo sembra vivere più in sintonia con l'ambiente urbano di quanto non accada da noi in Italia, e i cittadini sembrano esserne influenzati molto positivamente.
Girovagando per le strade si possono incontrare innumerevoli tipi di biciclette: quelle lunghe, quelle strette, quelle con attaccato il passeggino, quelle con attaccato il rimorchio e via dicendo; quelle che sembrano andare per la maggiore sono però una chimera tra una bicicletta da uomo e un'ape Piaggio in retromarcia: tre ruote, due davanti e una dietro, le due ruote davanti servono a sorreggere un cassone che fa parte della bici su cui è montato un manubrio. All'interno del cassone i danesi trasportano di tutto: cani, bambini, borse della spesa ma anche mobili, assi, ruote. L'evoluzione ecologica del furgoncino!
















Paesaggi immobilizzati dal ghiaccio, immutabili, come quelli che si possono ammirare al Kastellet, un'antica fortificazione militare circondata da un fossato a forma di stella, talmente perfetta che è possibile apprezzarla anche dalla ripresa satellitare della città.







Il silenzio all'interno, i militari che passeggiano per la fortezza mischiandosi ai visitatori, il fossato ghiacciato che intrappola al suo interno i rami e i tronchi degli alberi rendono l'atmosfera quasi fiabesca, in accordo quindi con la città, dato che persino il tetto dell'Opera House ricorda il cappello di Andersen.



Non poteva mancare un salto a vedere la famosa sirenetta, anche se mi spiace non aver avuto tempo di scovare la sua versione geneticamente modificata: un'altra statua sempre nel porto di Copenaghen, con le fattezze della sirenetta dopo una visita a Chernobyl.



Per concludere il giro turistico mi sono fermato a fare un pranzo/cena (si erano fatte le 5) in un buffet che sembrava un perfetto inizio per un'esperienza di avvicinamento ad altre culture. Il buffet infatti si chiamava Manhattan, era gestito da cinesi che parlavano inglese, servivano pizza "italiana", in Danimarca. Perfetto!